Eventi

Abbiamo partecipato ad una serie di eventi di presentazione del libro in Italia ed all’estero, ogni incontro ha portato qualcosa a noi e speriamo a chi a partecipato. Oltre alla mera presentazione, negli incontri si è parlato di vari argomenti legati alla storia del libro, quali motivazione dell’immigrazione, il viaggio affrontato dagli immigrati che lasciano il proprio paese per l’ignoto, l’immigrazione clandestina, l’integrazione nel paese di accoglienza.

24 maggio 2014: “100 piazze per il Vangelo” fa tappa ad Agrigento

 

Ore 17.00: Bibbia e accoglienza dello straniero
Intervengono: S.E. Mons. Francesco Montenegro (arcivescovo di Agrigento, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della CEI, Presidente della Fondazione Migrantes), don Baldo Reina (biblista).
Intermezzo musicale e documenti video
Testimonianze: Nasser Hamed Aly (protagonista del volume Nasser, Da clandestino a cittadino, Paoline), Operatori Caritas impegnati a Lampedusa.
Modera: Carmelo Arnone (giornalista)
Seminario arcivescovile di Agrigento.


 

27 giugno 2014: Presentazione del libro presso la Libreria Paoline

 

La presentazione ufficiale di “Nasser – da clandestino a cittadino” presso la Libreria Paoline a Brescia. Una serata entusiasmante che ci ha permesso oltre a presentare il libro anche di presentarci e di avere un contatto diretto con il pubblico. Un’esprienza indimenticabile!


 

11 ottobre 2014: Fiera del libro a Francoforte

 

La nostra partecipazione alla fiera del libro di Francoforte è stata un’esperienza assolutamente unica, ci ha permesso di incontrare persone che non avremmo potuto trovare in altri posti. Esperienza positiva e da rinnovare!


 

13 novembre 2014: Presentazione del libro a Pavia

 

A cura di AINS Onlus. lncontramondi. ll Mondogira. Presi nella rete, Librerie Paoline Pavia. in collaborazione con Amici della Mongolfiera per Lu.l.S. II Iibro raccoglie Ia testimonianza di Nasser — Mimmo per gli italiani – un immigrato clandestino, arrivato dall’Egitto attraverso un barcone e che, non senza fatica, e riuscito a integrarsi nel tessuto sociale italiano, dando Iavoro anche ad altre persone.
Nasser, ha Iasciato I’Egitto dove, senza Iavoro e nella morsa della corruzione non avrebbe avuto molte prospettive, e cerca di dare una svolta alla sua vita. Dopo varie disavventure, passando prima per la Grecia e poi per I’Albania, da clandestino approda in Italia. Ben presto Ie illusioni si mescolano alle delusioni; lo sconforto e spesso più forte della serenità. Ma Nasser e tenace: ingoia, supera, si pone dei traguardi, e capace di sacrificio, non si arrende. Nel testo racconta iI suo percorso, i suoi sentimenti, la sofferenza per la lontananza dai familiari… lmpara un mestiere e si migliora giorno dopo giorno. Riesce a instaurare un bel Iegame con un anziano ristoratore, burbero per i più e forse anche un po’ prevenuto nei confronti degli stranieri, ma Nasser non disdegnando iI necessario apprendistato diventa socio di Piero e nel giro di pochi anni trasforma i suoi investimenti. Oggi è proprietario di tre pizzerie ed aiuta altre persone meno fortunate di Iui. Nella sua esperienza, fiducia e speranza si sono unite a una profonda spiritualità.


 

20 novembre 2014: Presentazione del libro Borgosatollo (Ponti di carta)

 

All’interno della rassegna PONTI DI CARTA, presentazione del libro “Nasser – da clandestino a cittadino” di Luciano Zanardini – oltre all’autore interverrà il protagonista del libro Nasser/Mimmo.


 

28 novembre 2014: Presentazione del libro a Palosco

 

Siamo stati invitati a presentare il libro “Nasser – da clandestino a cittadino” a l’oratorio di Palosco in collaborazione con la fondazione “la Casa dello spirito e delle arti”. Bellissimi serata di incontro.


 

24 aprile 2015: Presentazione del libro a Terni

 

La ‪#‎buonascuola passa dall’incontro con l’altro, con la sua ‪#‎vita. L’immigrazione si comprende così. Abbiamo provato a raccontare la ‪#‎storia di Nasser da ‪#‎clandestino a ‪#‎cittadino. L’esperienza a ‪#‎terni con il liceo scientifico Donatelli e con l’Istituto Cesi ci ha regalato momenti importanti e ci ha permesso di crescere. Tre incontri (l’ultimo con la Caritas) che ci hanno arricchito. Di seguito una recensione di una ragazza e alcune lettere degli studenti
Venerdì 24 aprile 2015 – Due ore con il liceo scientifico “Renato Donatelli” di Terni
Dalla sofferenza si esce, dal mare si viene a galla
“In pochi secondi l’imbarcazione calò a picco nel canale d’Otranto. I superstiti furono solo 34, i morti 57, in gran parte donne e bambini”. Poteva esserci lui tra quei 57. Nel romanzo biografico, edito nel 2014, Nasser, ragazzo nordafricano di 25 anni, si trova con molti sogni svaniti e speranze sfumate: la voglia di darsi da fare e l’energia per affrontare un percorso lavorativo appassite ma non spente, per colpa di una società corrotta che ha poca fede nelle nuove generazioni, nelle nuove menti. Le difficoltà formano le persone, le difficoltà hanno formato Nasser, costretto a fuggire dalla propria patria e dai propri cari senza niente in mano e pieno di paure. Paura di non scendere sano e salvo dal fatidico barcone, paura di morire a un passo dalla tanto attesa meta, paura di non sapere dove andare a dormire o cosa mangiare, paura di non riuscire a vedere i propri cari. Annegato nel grande mare della sofferenza, il protagonista è riuscito a tornare a galla attraverso sforzi costanti e senza intaccare minimamente la propria dignità. Questi temi difficili ma contemporanei incentrati sull’immigrazione e sulla difficile integrazione lavorativa emergono in modo semplice ma strutturato attraverso il linguaggio dell’autore adatto a ogni età, a ogni classe sociale, a ogni provenienza. La bellissima storia del giovane egiziano ormai cittadino italiano non è da perdere né da dimenticare.
Margherita Petrucci

Lettera a Nasser/1
Caro Nasser, sono una ragazzina della classe 1C e proprio come te, anch’io sono straniera. Ovviamente la mia storia non è paragonabile alla tua, ma ci tengo a dirti che questo libro mi ha colpita particolarmente: la tua forza, il tuo orgoglio, la tua testardaggine, la tua forza di volontà, il tuo coraggio… potrei aggiungere altri mille aggettivi, ma ci vorrebbe troppo tempo. Perché mi è piaciuto così tanto questo libro? Forse perché ho capito la tua paura, la paura di essere arrestato, di non rivedere la tua famiglia e soprattutto di deluderla. Sei un uomo coraggioso e di certo non c’è bisogno che te lo dica io. Certo, non ti conosco personalmente, ma il fatto che tu ti sia prefissato un obiettivo, che abbia sopportato fame, dolore, umiliazioni e che poi sia riuscito a raggiungerlo la dice lunga. Mi è piaciuto il tuo modo di fare, di ragionare soprattutto. I tuoi sogni sono stati duri come le pietre e, alla fine, ecco il risultato. Hai ragione, hai proprio ragione, senza i sogni non si può vivere. Ma c’è una cosa che non capisco in tutto questo. Sei arrivato in Italia, hai sofferto così tanto per realizzare i tuoi sogni e per dare un futuro migliore ai tuoi figli, allora perché dopo aver conosciuto l’Italia e diritti dell’essere umano, vuoi tornare in Egitto? È solo una domanda. Da parte mia c’è ammirazione, perché io quando un paio d’anni fa feci la stessa proposta a mia madre, lei mi disse che non era possibile e con il tempo avrei capito le sue scelte. Ebbene a distanza di due anni lo sto capendo. Il mio futuro, però, non è nemmeno qui, in Italia, io sono uno spirito libero, proprio come mio padre. I nostri genitori vogliono il nostro bene e fanno le scelte più importanti pensando a noi. È proprio questo che non capisco: perché far crescere i tuoi figli in un Paese libero come l’Italia e poi cambiare la loro vita in peggio? Cambiare la tua vita ancora in peggio? È solo che non riesco a capire… tanta sofferenza per cosa poi alla fine? Vale la pena ritornare al punto di partenza? Ho anche un’altra domanda. Tu sei fiero di te stesso? Quando ripensi al passato, hai qualche rimpianto? Se potessi tornare indietro, rifaresti tutto da capo, nello stesso ordine? Il fatto è che hai ragione anche su un’altra cosa. Qui la gente tende a generalizzare. Se un marocchino è un assassino, allora tutti i marocchini sono degli assassini, se una rumena è una prostituta, allora tutte le rumene sono uguali… ecc. E oltretutto si giudica senza sapere, quando la gente sbarca con i barconi sulle coste dell’Italia, è sempre un via vai di parolacce, bestemmie e sconforto, la gente si incattivisce sempre di più. Ad essere sincera, neanche io ero tanto felice, un po’ di pregiudizi li avevo anche io, ma dopo aver letto il tuo libro e aver capito cosa passa un uomo in quelle condizioni… ho capito molte cose, soprattutto quanto devo ancora crescere… Che altro aggiungere? Sarebbe banale dire che questo libro mi ha cambiato la vita, ma me l’ha cambiata davvero.
Anna

Lettera a Nasser/2
Caro Nasser, ti scrivo questa lettera per parlare del tuo libro “Nasser da clandestino a cittadino”. Mi ha colpito molto la tua storia, anche se non posso capire del tutto cosa hai provato, ad esempio, quando eri solo e piangevi per la mancanza della tua famiglia e per la fame. Durante la tua vita hai dimostrato di essere coraggioso e, leggendo il tuo libro, ogni persona dovrebbe prendere spunto da te per il coraggio e la forza di volontà che hai mostrato: hai dimostrato che, anche nei momenti difficili, non ci si deve arrendere, ma portare avanti il proprio sogno. Anche nel prendere le decisioni più difficili hai dato un grande esempio e hai fatto grandi sacrifici. Nonostante la stanchezza e la fatica, hai continuato a seguire il tuo sogno di diventare cittadino italiano per poter tornare a casa dai tuoi parenti e poterli aiutare a ripagare il debito che avevano preso per poterti mandare a vivere in Italia. Sei riuscito a instaurare rapporti bellissimi con le persone che hai conosciuto durante la tua carriera, ad esempio Giacomo e Piero, e questo fa capire quanta passione hai messo nella vita. Inoltre, tu e tua moglie Anna avete creato una splendida famiglia felice con vostri figli Paolo, Stefano e Maria. Vorrei porti delle domande: i sacrifici che hai fatto durante la tua vita sono stati ripagati dalle soddisfazioni? C’è qualche lato dell’Egitto che preferisci più dell’Italia? Cosa ti manca di più dell’Egitto?
Michela Tullo

Lettera a Nasser/3
Caro amico, non posso far altro che chiamarla così dopo aver letto il suo libro che, anche se forse non comprendo fino in fondo, mi ha aiutata a capire di più l’uomo. L’uomo, quello semplice, quello che si alza tutte le mattine per andare a lavorare e portare a casa il pane; quello che nonostante sia stanco trova ancora il tempo per amare. Secondo me in questo libro si possono trovare dei valori importanti quali la famiglia, il lavoro, l’impegno, la voglia di essere qualcuno. Essere qualcuno… sì, forse è questa la vera essenza, l’anima, la voce del libro, andare oltre il colore della pelle e superare la paura del diverso. Come si può giudicare un uomo fermandosi solo all’apparenza? Ogni persona è fatta d’anima e l’anima è l’unica cosa che non può essere discriminata. Dunque Nasser, con questa lettera sono venuta a chiederle cosa spinge un uomo ad andare lontano dal proprio paese natale per trovare se stesso, cosa ha spinto lei a lasciare quel lavoro a Il Cairo dove era diventato “medico”. Ma, soprattutto, vorrei chiederle come si può sposare una donna che non si ama fin dall’inizio, dov’è la scintilla? Comunque sia, anche io, nel mio piccolo, ho capito che dal niente si può arrivare a costruire qualcosa per cui vale la pena lottare. Al Hamdollaha.
Noemi Porreca


 

27 giugno 2015: Centro Culturale Egiziano a Roma

 

Il Centro Culturale Egiziano di Roma a premiato il libro “Nasser – da clandestino a cittadino” per la storia e il successo di integrazione dimostrato da Nasser (Mimmo per gli italiani) del quale tutta la storia è raccontata nel libro.


 

25 luglio 2015: Expo 2015 – Intervista a Radio Rai 3 – Fahrenheit

 

Oggi è il National Day dell’Egitto, e il nostro Nicola Pedone ci fa incontrare Nasser (Mimmo per gli italiani), immigrato clandestino arrivato dall’Egitto a bordo di un barcone, e che è riuscito negli anni, non senza fatica, a integrarsi nel tessuto sociale italiano. Oggi è proprietario di tre pizzerie e aiuta altre persone meno fortunate di lui. A lui Luciano Zanardini ha dedicato un libro, Nasser da clandestino a cittadino, Edizioni Paoline, e Nasser lo vorrebbe far tradurre in arabo, perchè la sua storia possa essere utile ai suoi connazionali.